mercoledì 15 aprile 2015

Recensione: Cosa rimane di noi di M.S.


Luca è un poliziotto specializzato nel combattere la pedofilia, ha una moglie una figlia che ama, una famiglia serena nella quale rifugiarsi e rigenerarsi dal perverso e malsano mondo che affronta tutti i giorni nel suo lavoro. Quando la sua oasi di felicità va in pezzi il male e la nausea travolgono la sua esistenza, in poco tempo perde tutto, gli affetti, il lavoro, gli amici, solo la vodka gli rimane accanto, nel suo sprofondare sempre più in basso. L’occasione di rimettere insieme i pezzi della sua vita arriva da un ambiguo personaggio che propone a Luca un lavoro, accompagnato dalla promessa di fare luce sulla tragedia che lo ha colpito. La ricerca della verità lo porterà a immergersi totalmente e a scavare nel marcio di quel mondo che conosce bene, ma che fino a quel momento aveva affrontato con il distacco garantito dei suoi mezzi informatici.

Il Cieco, il Santo, Bono, lo Slavo, l’Algerino, questi sono i soprannomi degli attori della vicenda, personaggi realistici e descritti a tutto tondo, che si muovono in un multiforme universo di grande e piccola criminalità, con i suoi codici e le sue regole, in una Milano cupa e violenta. Un romanzo dalle molte sfaccettature, un thriller, una storia d’amore, un viaggio nelle nostre coscienze e le nostre paure, un gran bel libro. Questo autore non sbaglia un colpo.

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