martedì 10 marzo 2015

Recensione: Sono nato troppo presto di Giovanna Avignoni


Fabio, il protagonista del romanzo, ci racconta la sua vita di bambino nato “troppo presto”. Una storia fatta di piccole e grandi conquiste, di sofferenza e di amore. Per tutto il racconto assistiamo alla sua straordinaria voglia di superare i propri limiti, con l’aiuto delle persone che gli stanno vicine, la madre, i nonni, una famiglia amorevole nella quale spicca l’assenza del padre, sublimata dai disegni partoriti dalla fantasia del bambino, e di medici e insegnanti che riescono a cogliere capacità e possibilità dove altri vedrebbero solo disagio e emarginazione. Particolarmente azzeccata mi sembra la scelta di colorare di fiaba la crescita di questo piccolo eroe, che vuol essere Fabio, Fabio e basta.
La bravura dell’autrice è quella di commuovere senza impietosire, scegliendo un registro narrativo che ci porta nell’intimo universo di una diversità che troppo spesso siamo portati a relegare in un contesto di compassione, negando la legittimità dei desideri e delle speranze di chi deve lottare più di noi, cosiddetti “normali”, per affermare la propria unicità, il diritto di trovare il proprio posto nel mondo.

Non mi sorprende che questo libro sia stato finalista a Sanremo Writers, anzi, non mi spiego perché non abbia ottenuto maggiori consensi in quel concorso.

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